Q&A

Quando hai iniziato a cantare?
A 9 anni.
Perché hai iniziato a cantare?
Studiando pianoforte, il passaggio è stato naturale.
Quale cantante ti ha più ispirato da piccolo?
Mario Del Monaco.
Quale cantante ammiri di più?
Tutti quelli che hanno gestito bene la propria voce e hanno avuto una carriera longeva.
Qual è il tuo ruolo preferito?
Falstaff.
Quale ruolo non hai mai interpretato ma vorresti o avresti voluto cantare?
Macbeth.
Quale opera non ti stanchi mai di vedere?
Non vado mai a teatro perché non posso fare a meno di immedesimarmi nei colleghi e esco stanchissimo, come se l‘opera l‘avessi cantata io!
Chi è il tuo compositore preferito?
Giuseppe Verdi.
Scrittore preferito?
Giovannino Guareschi.
Regista teatrale?
Giorgio Strehler.
Attore?
Tom Hanks.
Danzatore?
Carla Fracci.
Libro?
Amo le biografie e i saggi storici.
Film?
Forrest Gump.
Città?
Napoli.
Cosa ti piace di più di te stesso?
La capacità di non prendermi troppo sul serio.
Cosa non ti piace di te stesso?
Non affrontare subito i problemi.

Qual è stato il momento di cui sei più orgoglioso?
Quando cantando questo dicembre Falstaff al Met, a 42 anni, sono riuscito a portare questo personaggio in tutti i più importanti teatri del mondo.
Dove e quando ti sei sentito più felice?
Ai Caraibi, nuotando indisturbato nel mare cristallino.
Cosa o chi è il più grande amore della tua vita?
Mia moglie Valeria
Qual è la cosa di cui hai più paura?
Ogni tanto sogno di perdere la voce…
Se potessi, cosa cambiaresti di te?
Mi piacerebbe essere più costante.
Cosa consideri il tuo più grande successo?
Il mio debutto assoluto in Falstaff nel 2001 alla Scala di Milano per la regia di Giorgio Strehler e la direzione di Riccardo Muti.
Qual è la cosa a cui tieni di più?
La famiglia.
Qual è la tua abitudine più stravagante?
Gli orologi; Dormo con i piedi fuori dal letto!
Quale virtù ti sembra più sopravvalutata?
Avere sempre un opinione precisa su tutto.
In quale situazione dici una bugia?
Quante pagine ho a disposizione?!!!
Se non fossi stato un cantante cosa ti sarebbe piaciuto fare?
Il cuoco.

Cos'è la tua più evidente caratteristica?
Non saprei… la magrezza?
La qualità che apprezzi di più in un amico?
La lealtà.
La qualità che apprezzi di più in un collega?
La serenità e la capacita di divertirsi in palcoscenico.
Il personaggio storico che ammiri di più?
Trovo molto affascinante la figura di Gengis Khan.
La persona vivente che ammiri di più?
Papa Francesco.
Cosa non sopporti?
Chi è forte coi deboli e debole coi forti.
Quale talento ti piacerebbe avere?
Facilità nell‘imparare le lingue.
Qual è la tua idea di perfetta felicità?
Un mondo senza malattia.
Come vorresti morire?
Nel sonno, nel mio letto.
Qual è il tuo motto?
Fin che c‘è vita c‘è speranza!
Website: www.ambrogiomaestri.com – Facebook www.facebook.com/
Biografia
Ambrogio Maestri è nato a Pavia, dove ha studiato canto e pianoforte.
Il suo sensazionale debutto avviene nel 2001 e coincide con l'evento musicale più importante del “Centenario Verdiano”: il Falstaff che, sotto la direzione del Maestro Riccardo Muti e per la regia di Giorgio Strehler, lo vede protagonista al Teatro la Scala di Milano e allo storico Teatro Verdi di Busseto. Questa interpretazione gli vale critiche entusiastiche da parte della stampa internazionale e gli spalanca le porte dei più grandi Teatri Lirici del mondo.
La collaborazione con il Maestro Muti lo porta, nei tre anni successivi, a debuttare al Teatro alla Scala alcuni dei più emblematici ruoli verdiani quali Jago in Otello, Renato in Un ballo in maschera, Don Carlo di Vargas ne La forza del destino e Giorgio Germont in Traviata; consolidando così le basi di una carriera in continua ascesa.
Ospite dei più prestigiosi enti lirici mondiali (Metropolitan Opera, Opera de Paris, Covent Garden, Staatsoper di Vienna, Deutsche Oper di Berlino…) Maestri prosegue il suo percorso verdiano interpretando il Conte di Luna nel Trovatore, Amonasro in Aida, Rolando ne La battaglia di Legnano, Simon Boccanegra, Rigoletto e Nabucco nel ruolo di protagonista.
Amato dal pubblico e dalla critica, che continua a sostenerlo con l'entusiasmo dei suoi esordi, Maestri si conferma come uno dei più acclamati baritoni della scena internazionale:
All'interno di una carriera ricca di ruoli e soddisfazioni, Maestri continua naturalmente a portare Falstaff su tutti i più importanti palcoscenici, approfondendo un percorso di ricerca e di lettura interpretativa che fanno di Sir John un suo vero e proprio alter ego. Ogni nuova produzione rappresenta infatti una sfida che gli consente di studiare e sperimentare inedite nuances attoriali e vocali. La continua analisi e cesellatura del personaggio, condotta anche attraverso il confronto con i più grandi registi e direttori d'orchestra riesce a portare una ricchezza di esiti sempre nuova:
La collaborazione decennale con l'Arena di Verona lo porta a festeggiare nella stagione 2012 le cento recite di un'altra amatissima opera: Aida. Un traguardo significativo che si traduce in un'interpretazione matura e complessa del personaggio di Amonasro:
In questi anni di intensa attività viene diretto dai migliori direttori della scena internazionale tra cui Zubin Mehta, Daniele Gatti, Daniel Oren, Fabio Luisi, Antonio Pappano, Jeffrey Tate, Nello Santi, Marcello Viotti, Marco Armiliato, Gianandrea Noseda, Renato Palumbo,Daniel Harding… e da registi quali Franco Zeffirelli, Robert Carsen, Graham Vick, Peter Stein, Bob Wilson, Larent Pelly, Mario Martone, Hugo De Ana, Bartlett Sher…
Nel 2006 Maestri incontra per la prima volta il personaggio di Dulcamara. L'Opera di Parigi progettando una nuova produzione di Elisir d'amore desidera affidare, come avveniva una volta, il ruolo del simpatico ciarlatano ad una voce baritonale. Il successo dello spettacolo gratifica questa scelta riconoscendo a Maestri una duttilità vocale che gli consentirà di spaziare dal repertorio serio a quello buffo.
Negli ultimi quattro anni Maestri si confronta con Puccini e con il Verismo. Debutta Tosca a Torre del Lago, Cavalleria rusticana al Metropolitan di New York e Pagliacci alla Scala di Milano. La scelta di interpretare personaggi così forti e passionali, avviene, non a caso, dopo avere maturato un decennio di carriera. L'esperienza di palcoscenico infatti gli consente di valorizzare la veemenza del proprio peso vocale senza perdere la linea del canto.
Nel 2012 il regista Ferzan Ozpetek, che aveva diretto Ambrogio nell'Aida del Maggio Musicale Fiorentino, gli offre un ruolo nel suo film Magnifica presenza. Vestendo i panni di un cantante lirico degli anni quaranta, Ambrogio vive l'esperienza cinematografica accanto ad un cast eccezionale, costituito da alcuni dei più importanti attori italiani di oggi.
Il 2013, bicentenario verdiano, consacra Maestri come il Falstaff di riferimento; porta infatti Sir John al Teatro alla Scala, all'Opèra National de Paris, all'Opernhaus di Zurigo, al Festival di Salisburgo, Monaco di Baviera, Tokio festeggiando la duecentesima recita Metropolitan di New York.
Sempre nel 2013 è stato Nabucco all'Arena di Verona, Amonasro nell'Aida della Scala, all'Arena di Verona e a Tokio e infine Simon Boccanegra al Teatro Regio di Torino.
Il 2014 vede Ambrogio impegnato in diverse opere quali Pagliacci a Vienna, Tosca a Barcellona, Nabucco a Monaco di Baviera, Otello al Teatro Regio di Torino e Aida all‘Opera di Roma. Lo si potrà vedere in Falstaff ad Amsterdam con la Royal Concertgebouw Orchestra a San Paolo del Brasile e al Teatro Colon di Buenos Aires.
Debutterà inoltre il ruolo di Gerard in Andrea Chenièr al Festival di Peralada.